Bosco Urbano

IL BOSCO URBANO: COS’È, A COSA SERVE E CHI LO TUTELA

Per la legge italiana, influenzata tanto dai valori costituzionali dell’ambiente e del paesaggio (in particolare, art. 9 Costituzione), quanto dalle norme internazionali ed europee sovraordinate che mirano ad un’elevata difesa dell’ambiente, il Bosco è un bene primario e assoluto, di rilevante interesse pubblico.

Per legge, si definisce bosco qualsiasi superficie coperta da vegetazione forestale arborea associata o meno a quella arbustiva, di origine naturale o artificiale in qualsiasi stadio di sviluppo ed evoluzione, con estensione non inferiore a 2000 metri quadri, larghezza media non inferiore a 20 metri, e copertura forestale maggiore del 20 per cento (Art. 3 comma 3 D. Lgs 34/2018).

Superata la comune visione legata alla funzione puramente estetica e ricreativa delle aree verdi in città, è stato riconosciuto il ruolo cruciale delle foreste urbane e periurbane per la:


- salvaguardia della qualità ambientale
- salvaguardi benessere psico-fisico degli abitanti
- benefici di carattere sociale ed aggregativo
- controllo delle acque piovane
- miglioramento del microclima
- miglioramento della qualità dell’aria
- riduzione dei consumi di energia e quindi di emissioni
.

 

"Non va dimenticata poi la grande valenza ecologica della vegetazione urbana, la quale, a dispetto delle limitate estensioni, può racchiudere e preservare preziosi habitat per la sopravvivenza e la riproduzione di flora e fauna, tra cui piccoli mammiferi, anfibi, uccelli e insetti. Infine, gli spazi verdi urbani e peri-urbani offrono la possibilità di recuperare e riqualificare aree abbandonate e degradate della città, come ad esempio insediamenti produttivi dismessi, sia dal punto di vista sociale sia ambientale».

(Ispra, “Foreste e biodiversità, troppo preziose per perderle – risposte alle domande più frequenti”, p. 13, scaricabile sul sito dell'ISPRA

Proprio in ragione dei rilevanti benefici che produce e delle importanti funzioni svolte dal bosco, la legge riconosce più forme di tutela tra cui quelle: forestale, paesaggistica, derivante dal vincolo idro-geologico e dalla legge–quadro in materia di incendi boschivi.

Per approfondimenti: I boschi urbani e la tutela paesaggistica e forestale. Quotidiano Legale. Fascicolo 1, 2023.

 

IL BOSCO URBANO DI SOLIERA

Il Bosco Urbano di Soliera sorge su un’area, un tempo agricola, di quasi 12 ettari. La parte oggetto di rimboschimento è di circa 10 ettari, mantenendo così aree a carrareccia per favorire l'accesso dei mezzi per la manutenzione, dei mezzi antincendio e il passaggio dei cittadini e rispettando i vincoli relativi all’area di espansione del Cimitero ove non è possibile piantare alberi e arbusti. Il letto del canale Torre non è interessato alla piantagione di piante.

Il Bosco è delimitato a nord est dal cimitero comunale e da via San Michele, a nord e nord ovest da terreno di proprietà privata che confina con via Serrasina, a est dalla vasca di espansione sul Cavo San Michele per la raccolta delle acque meteoriche, a sud da stradello Arginetto e da ovest dal canale Torre.

Mappa dell'area del bosco urbano


Interventi di rimboschimento

Dal 2011 a febbraio 2023, l’intera area destinata a Bosco Urbano è stata oggetto di piantagione ed è ora in fase di crescita. Sono state messe a dimora 13.177 piante (7.841 alberi e 5.276 arbusti).

 

Nel 2011 il Comune di Soliera ha cominciato l’opera di rimboschimento proseguita in diversi stralci fino al 2023, mettendo a dimora alberi e arbusti autoctoni di diverse specie e dimensioni, appartenenti alla lista delle specie della flora tipica della pianura padana, variando il sesto d’impianto - ossia la disposizione geometrica delle piante e la loro distanza - a seconda del tipo di intervento.


L’area del bosco urbano è stata scelta per accogliere gli alberi per i nuovi nati, in conformità con la Legge n. 10 del 14 gennaio 2013, e per eventi pubblici di messa a dimora di piante in occasione della Festa dell’Albero - che cade il 21 novembre di ogni anno - in collaborazione con cittadini e associazioni quali Legambiente e gruppo AGESCI Soliera 1.

Questa attività hanno permesso di rimboschire 2 ettari di Bosco Urbano mettendo a dimora 2.754 piante (1.904 alberi, 850 arbusti).

 

Logo del progetto regionale Mettiamo Radici per il futuro


Nel 2022 il Comune di Soliera ha aderito al bando regionale nell’ambito del progetto “Mettiamo radici per il futuro. Quattro milioni e mezzo di alberi in più. Piantiamo un albero per ogni abitante dell’Emilia-Romagna” per la concessione di contributi ai comuni di pianura per la realizzazione di interventi di forestazione Urbana, approvato con Deliberazione della Giunta Regionale 7 marzo 2022, N. 297.
 

immagine di una vanga conficcata nel terreno bambini in cerchio sul terreno del Bosco Urbano Immagine di una carriola e un badile con un filare di piccole piante  Bambini fotografati dall'alto mentre mettono a dimora una alberello


Il progetto sottoposto al bando per un ammontare complessivo di 28.765,90 euro, è stato finanziato per il 75% dalla Regione ha interessato 2 ettari nell’area del Bosco Urbano e la messa a dimora di 1.363 piante (1.237 alberi, 126 arbusti).

 

Logo di Rete Clima


Nello stesso 2022 il Comune di Soliera ha sottoscritto un Protocollo di Intesa con Rete Clima, per realizzare azioni di forestazione urbana cofinanziati da aziende terze. Il progetto costituisce la seconda tappa del “Bosco Ferrari”, un’azione concreta di tutela ambientale da parte dell’azienda di Maranello, all’interno della campagna nazionale “Foresta Italia” di Rete Clima, un ente no-profit rivolto alla promozione della sostenibilità ambientale ed al contrasto al cambiamento climatico. L’intervento ha permesso la forestazione di una superficie complessiva di 6 ettari, di Bosco Urbano e la messa a dimora di 9.000 piante (4.700 alberi e 4.300 arbusti). Oltre alla piantagione, il progetto prevede la cura degli alberi per n.3 anni, come meglio descritto nei capitoli successivi.

 

QUALI PIANTE?

Le specie vegetali previste rispondono alle indicazioni dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) in quanto appartengono alla lista delle specie della flora tipica della pianura padana e sono coerenti con le caratteristiche ecologiche dell’area in cui sono state messe a dimora. Sono state scelte piante di provenienza certificata, coltivate nei vivai italiani e accompagnate dal nuovo Passaporto delle piante, in vigore dal 19 dicembre 2019, che garantisce il controllo e quindi la salute delle piante stesse evitando la diffusione di malattie e organismi nocivi particolarmente pericolosi per i vegetali. Tutte le piante sono state dotate di protezione mediante shelter in polipropilene.

 

Piante forestali o piante adulte?


Le piante forestali sono piante da 1 a 3 anni di età, con altezze che variano da un minimo di 20-30 cm a un massimo di 80-100 cm, prodotte in contenitore, con seme raccolto nei boschi, in filari campestri e ambienti naturali.

Le piante forestali presentano una maggiore capacità di resistenza allo stress da trapianto rispetto a quelle cosiddette “pronto effetto” (piante adulte, di oltre 5 anni di età, di medio-grandi dimensioni) meno resistenti e che vengono dunque utilizzate in percentuale inferiore, poiché messe a dimora con una zolla che contiene un apparato radicale reciso e ridotto per poter essere trasportato, che ha bisogno di tempo per rimarginare le ferite dovute ai tagli, riprendere la crescita e sviluppare nuove radici.

 

Fallanze (perdita di piante)


Nella sua evoluzione positiva e naturale il bosco perde strada facendo degli esemplari. Si parla di percentuale di fallanza, ovvero di un certo numero di piante che muoiono per ogni impianto realizzato. Quando si va oltre alla percentuale fisiologica di perdite (che si attesta intorno al 10%), si procede alla sostituzione delle piante morte.

 

Manutenzione


Le manutenzioni sono tanto più necessarie quanto maggiore è la dimensione delle piante che vengono messe a dimora. Sono realizzate principalmente nel periodo primaverile ed estivo quando le piante sono sottoposte ad un maggiore stress dovuto al caldo e alla carenza d’acqua.
L’erba e le piante indesiderate possono creare intralcio alle giovani piantine entrando in competizione per acqua, nutrienti, spazio, luce ed pertanto opportuno, nei primi anni seguenti la realizzazione di un nuovo impianto, procedere con 2 o 3 sfalci annui che possano limitare le pressioni a carico delle giovani piantine. Il numero di sfalci non deve essere superiore per consentire la presenza di una vegetazione erbacea in grado di ospitare insetti e piccoli animali e mantenere un grado di umidità utile alla crescita delle piante. Un bosco urbano non deve avere le sembianze di un prato all’inglese perché non sarebbe funzionale allo scopo del bosco.



Campo del bosco urbano con filari di giovani piante davanti a una casa colonica Cartello nel Bosco Urbano con i dati del progetto regionale Operai nel bosco urbano Totem e bacheca illustrativa nel Bosco Urbano

 

Specie arboree messe a dimora nel Bosco Urbano di Soliera

Nome scientifico Nome comune n.
Acer campestre Acero campestre 989
Carpinus betulus Carpino bianco 846
Celtis australis Bagolaro 456
Fraxinus ornus Orniello 452
Tillia cordata Tiglio selvatico 432
Morus alba Gelso bianco 426
Prunus avium Ciliegio selvatico  384
Fraxinus augustifolia Frassino ossifilo 334
Quercus pubescens Roverella  298
Morus Nigra Gelso nero 275
Quercus petraea Rovere  266
Populus alba Pioppo bianco 250
Sorbus domestica Sorbo domestico  250
Sorbus torminalis Sorbo ciavardello  250
Quercus robur Farnia 245
Alnus glutinosa Ontano nero  225
Salix Salice  220
Juglans regia Noce bianco 210
Pyrus communis Pero comune  210
Pyrus pyraster Perastro  200
Quercus cerris Cerro 200
Populus nigra Pioppo nero  150
Taxus baccata Tasso 100
Cercis siliquastrum Albero di Giuda 30
Ostrya carpinifolia Carpino nero 25
Ginkgo biloba Ginkgo 10
Quercus ilex Leccio 10
Tamarix Gallica Tamerice 10
  Alberi misti donati 88
    7.841

 

Specie arbustive messe a dimora nel Bosco Urbano di Soliera

 

Nome scientifico nome comune n.
Viburnum opalus Palla di neve 720
Corylus avellana Nocciolo 702
Laurus nobilis Alloro  400
Cornus sanguinea Sanguinello  329
Ligustrum vulgare Ligustro selvatico  319
Rosa canina Rosa selvatica 315
Viburnum lantana Lantana  311
Spartium junceum Ginestra di Spagna 300
Euonymus europaeus Fusaggine 300
Berberis vulgaris Crespino  300
Prunus mahaleb Ciliegio canino 268
Rhamnus frangula Frangola 250
Rhamnus cathartica Spino cervino 250
Sambucus nigra Sambuco nero 200
Prunus padus Pado  200
Phillyrea latifolia Ilatro comune 100
Prunus spinosa Prugnolo selvatico 12
    5.276

Pannello della bacheca illustrativa con Specie arboree e arbustive messe a dimora nel bosco urbano

 
 
 
 
 
 
 
 
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