Descrizione
Scattata dall’alto sui Nidi del territorio, la Polaroid racconta una cosa su tutte: che ciascuna delle domande di iscrizione ai nidi d’infanzia pubblici ha trovato risposta. Tradotto, cioè, questo significa che la graduatoria è esaurita, con il 100% di accoglimento per i bambini e le bambine che dall’età di 4 mesi hanno iniziato a frequentare la scuola. Un risultato non scontato, frutto di un lavoro di squadra tra Comune, Unione e Regione Emilia-Romagna. A Soliera, dove erano in lista 49 piccoli – di cui 4 ancora troppo piccoli per essere inseriti subito –, 22 medi e 16 grandi, l’attivazione di ulteriori posti convenzionati presso il nido “Sacro Cuore” di Ganaceto ha consentito di chiudere il cerchio.
Assessora Laura Natali, con delega alla scuola. Questo è un traguardo importante: tutte le famiglie hanno ricevuto una risposta positiva.
«Sì, e ne siamo orgogliosi. Parliamo di un risultato che non era affatto scontato. Negli ultimi anni la domanda è cresciuta, segno che i nidi sono sempre più percepiti come un servizio educativo di qualità e non solo come un sostegno organizzativo per le famiglie. Già lo scorso anno avevamo ampliato l’offerta con 12 posti convenzionati, quest’anno grazie al contributo della Regione Emilia-Romagna abbiamo aggiunto altri 5 posti al nido Sacro Cuore di Ganaceto. È stata la chiave per soddisfare tutte le richieste dei residenti solieresi e anche di quelli dell’Unione che avevano scelto Soliera».
La graduatoria fotografava un bisogno chiaro.
«Sì, erano iscritti 49 piccoli, ma di questi 4 avevano meno di 4 mesi a settembre e dunque non potevano ancora essere inseriti. A loro si aggiungevano 22 medi e 16 grandi. Oggi possiamo dire che tutti i bambini e le bambine con i requisiti hanno trovato collocazione. Un segnale concreto di quanto investire sulla prima infanzia faccia la differenza».
In questo percorso, che ruolo hanno giocato i fondi regionali?
«Fondamentale. La Regione Emilia-Romagna ha confermato una politica educativa ambiziosa, investendo nell’ampliamento dei servizi 0-3. Questo ci ha permesso di costruire risposte concrete per le famiglie. Non parliamo di semplici numeri: ogni posto in più significa una famiglia più serena, un bambino che può crescere in un contesto educativo adeguato e risaputamente fondamentale. È anche un tassello del più ampio Sistema integrato 0-6, che punta a garantire pari opportunità di sviluppo e apprendimento per tutti».
A Soliera i nidi pubblici e convenzionati formano una piccola rete. Quali sono le strutture coinvolte?
«Abbiamo il nido comunale Arcobaleno, a gestione diretta, che è il cuore pulsante del servizio educativo sul territorio. Poi c’è il Grillo Parlante di Limidi, affidato in appalto alla cooperativa Gulliver, con cui lavoriamo in stretta sinergia. Infine il Sacro Cuore che, pur essendo di Ganaceto, oggi accoglie 17 bambini in convenzione. Tre realtà diverse, ma tutte inserite in un progetto condiviso di qualità, con obiettivi educativi comuni e un costante lavoro di coordinamento».
Molti genitori guardano al nido come a un aiuto nella conciliazione tra vita familiare e lavoro. È così o c’è qualcosa di più?
«Il nido è certamente anche questo, ma soprattutto un servizio educativo, il primo segmento del sistema nazionale di istruzione. È uno spazio di socialità e di crescita. Qui i bambini sviluppano competenze fondamentali, imparano a stare insieme, sperimentano la propria curiosità. È scuola, nel senso più pieno e autentico del termine. E questo le famiglie lo stanno comprendendo sempre di più».
Quest’estate il nido Arcobaleno ha rinnovato completamente gli arredi. Un investimento non banale.
«Lo consideriamo un investimento sulla qualità dell’esperienza educativa. L’ambiente è un educatore silenzioso, eppure così determinante: uno spazio accogliente e stimolante favorisce la curiosità, la relazione e il benessere. Con i nuovi arredi vogliamo che i bambini e le bambine trovino un luogo bello in cui sentirsi a casa e allo stesso tempo liberi di esplorare. Mi piace ricordare Maria Montessori, che diceva: “Per aiutare un bambino dobbiamo fornirgli un ambiente che gli consenta di svilupparsi liberamente”. È la bussola che ci guida».
A proposito di aiuti: quest’anno è stata lanciata l’iniziativa dello zaino solidale.
«Sì, un’occasione utile per fare del bene. L’iniziativa si è conclusa a metà settembre, e ha avuto un buon successo anche e soprattutto grazie alla collaborazione degli esercenti che hanno aderito: le cartolibrerie Memo e Jolly, l’edicola-tabaccheria di Limidi e il punto vendita Coop Alleanza 3.0 di via Pascoli. Grazie alla generosità dei cittadini, con Caritas e l’associazione Il Pane e le Rose siamo riusciti a distribuire quaderni, penne, matite e altri articoli a famiglie che ne avevano bisogno. Un piccolo gesto, ma un grande aiuto: perché anche un astuccio ben fornito può cambiare non solo la giornata, ma anche il futuro di un bambino».
