Due gli appuntamenti, entrambi ad Habitat: giovedì 26 gennaio alle 21 la lezione-lettura "Umoristi nel lager" di Guido Conti su testi di Olindo Guerrini, Tonino Guerra, Giovannino Guareschi e Primo Levi; domenica 29 gennaio alle 17 la presentazione del libro "Emilia Levi, fiore di speranza". Ingresso libero.

 

GIOVEDÌ 26 GENNAIO 2023 ore 21
Habitat – Sala Spettacoli | Via Berlinguer 201, Soliera
Umoristi nel lager

Lezione lettura di Guido Conti
testi di Olindo Guerrini, Tonino Guerra, Giovannino Guareschi, Primo Levi


Il musicologo Massimo Mila ha scritto in un ritratto di Primo Levi su “La Stampa”: “Parrà una enormità, ma se mi chiedessero di definire con una parola lo scrittore, direi che era un umorista”. Ci sono pagine ne La tregua che strappano il sorriso. Tonino Guerra recita le poesie di Olindo Guerrini e comincia a scrivere poesie in dialetto romagnolo tenendo alto il morale dei compagni. Nel lager comincia la sua avventura di scrittore e poeta: la prigionia lo segnerà per sempre, lasciando un senso di catastrofe in tutta l’opera. Giovannino Guareschi incarnerà lui stesso un giornale umoristico, girando di baracca in baracca, raccontando favole e storie umoristiche per tenere alto il morale dei compagni nei campi IMI. La lezione-lettura dello scrittore Guido Conti è un’occasione per conoscere un aspetto poco conosciuto di scrittori che hanno usato l’umorismo come arma di resistenza, salvaguardando la dignità di uomini contro la violenza, l’odio e la guerra.
In collaborazione con Archivio Guareschi



DOMENICA 29 GENNAIO 2023 ore 17
Habitat – Sala Spettacoli | Via Berlinguer 201, Soliera
Presentazione del libro "Emilia Levi, fiore di speranza"
testi di Marzia Lodi, illustrazioni di Giorgio Carrubba
Libreria Ticinum Editore
Letture di Elisa Lolli, con l’accompagnamento musicale di Nicola Bonacini (contrabbasso)


Un album illustrato che cerca di ricostruire, fra storia e immaginazione, alcuni aspetti della vita di Emilia Levi, la bambina che Primo Levi incontrò nel Campo di Fossoli, con la quale viaggiò nel vagone bestiame verso Auschwitz e che ricordò nel libro Se questo è un uomo come “una bambina curiosa, ambiziosa, allegra e intelligente; alla quale, durante il viaggio nel vagone gremito, il padre e la madre erano riusciti a fare il bagno in un mastello di zinco, in acqua tiepida che il degenere macchinista tedesco aveva acconsentito a spillare dalla locomotiva che ci trascinava tutti alla morte”. Emilia era una bambina ebrea che viveva con la sua famiglia a Milano una vita normale, finché tutto le venne tolto. E, anche per lei, come per milioni di ebrei in brevissimo tempo arrivò la catastrofe.
In collaborazione con Coop Alleanza 3.0
 

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