Il Comune di Soliera ha concluso la procedura di acquisto di un complesso immobiliare per farne un condominio solidale e approvato il progetto di fattibilità. Il complesso si trova in via Grandi nel tratto compreso tra via Leopardi e via Palazzina.

 

Ottenuto il parere di congruità da parte di ACER Modena, sia sotto il profilo della rispondenza alle caratteristiche indicate nell’avviso pubblico che riguardo al costo dell’operazione (699.000 euro), l’amministrazione comunale ha compiuto un passo decisivo in direzione dell’acquisizione stipulando il rogito, concludendo in modo positivo il percorso di ricerca iniziato lo scorso anno con l’avviso pubblico.
Il complesso si trova in via Grandi nel tratto compreso tra via Leopardi e via Palazzina, in corrispondenza dei numeri civici 195, 203 e 205, a due passi dalla scultura di Mauro Staccioli, l’arco che introduce in via Nenni, nel centro storico solierese, in un'area completamente rinnovata nell’ambito del progetto di riqualificazione che ha interessato Soliera negli ultimi anni.
Sul luogo sorgerà un complesso da destinare all’edilizia residenziale pubblica (E.R.P.), con una particolare attenzione, sia dal punto di vista strutturale e architettonico che da quello dell’integrazione sociale, ai disabili e alle loro famiglie. Saranno nove i nuovi alloggi, ma il condominio solidale prevede anche spazi comuni socio-aggregativi al piano terra.
L’intervento è interamente finanziato con 2.525.000 euro derivanti dalla Regione Emilia Romagna nell’ambito del programma “Sicuro, verde e sociale. Riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica”.

“Oltre ad essere ben collegato alle principali vie di comunicazione”, spiega il sindaco di Soliera Roberto Solomita, “il nuovo condominio sorgerà a pochi metri dalla fermata delle corriere. Disporrà di un’area cortiliva antistante e andrà a integrarsi con l’area del centro storico, valorizzando in modo sostanziale la mobilità dolce e la capacità di inclusione. Per Soliera si tratta di un’operazione di notevole impatto che aumenta in modo cospicuo la disponibilità di alloggi pubblici e invia un segnale concreto di ripartenza dopo i due anni caratterizzati dalla pandemia.”

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