Sono bianchi e setosi, si trovano sulle punte dei rami. Ospitano bruchi di farfalla dai peli urticanti che possono essere dannosi per le persone, gli animali e le stesse piante. I mesi di febbraio e marzo sono i più indicati per rimuovere i nidi. Il volantino del Centro Agricoltura Ambiente "Giorgio Nicoli". Una scheda tecnica da scaricare. Un video su YouTube.

 

Febbraio è il momento giusto per rimuovere dagli alberi i nidi della Processionaria del pino che ospitano bruchi di farfalla dai peli urticanti, potenzialmente dannosi per le persone, gli animali e le piante stesse. I nidi si trovano di solito sulle estremità dei rami dei pini (in particolare il pino nero, il pino silvestre e il pino domestico) e dei cedri; sono bozzoli del diametro di circa 10-20 centimetri, di colore bianco, dall’aspetto setoso. Ai cittadini e ai gestori di aree verdi viene richiesto di ispezionare i propri giardini per individuare e distruggere i nidi tra febbraio e la fine di marzo, quando gli alberi sono ancora privi di foglie.

Cos'è la processionaria? È una farfalla notturna che deve il suo nome alle “processioni” che le larve (i bruchi) compiono quando si spostano in fila indiana lungo il tronco delle piante infestate o sul terreno per interrarsi e trasformarsi in crisalide e poi nella farfalla.

I bruchi della processionaria sono molto pericolosi perché provvisti di minuscoli peli urticanti che, al contatto, liberano una sostanza fortemente irritante per l’uomo e per gli animali domestici. Inoltre, i peli e i filamenti dei nidi si disperdono facilmente e, se entrano in contatto con le persone, possono provocare infiammazioni cutanee, agli occhi, alle mucose e alle vie respiratorie. Per questo motivo, si raccomanda di non toccare mai a mani nude né i nidi né gli insetti.

Se si rileva un nido di processionaria su un albero del proprio giardino, è necessario rimuoverlo anche rivolgendosi, eventualmente, a una ditta specializzata. I nidi devono essere raccolti con le mani sempre protette da guanti e adottando tutte le precauzioni necessarie per evitare il contatto con i peli urticanti. I nidi raccolti dovranno essere bruciati per eliminare completamente l’effetto dei peli delle larve. Se non è possibile l’asportazione manuale dei nidi, per esempio perché si trovano su piante poco accessibili, si possono utilizzare trappole meccaniche per catturare le larve che scendono lungo i tronchi. Si sconsigliano, invece, trattamenti con insetticidi che, oltre a essere dannosi per l’ambiente, non impediscono la dispersione dei peli urticanti e non evitano, quindi, il potenziale danno alle persone.

I tecnici comunali effettueranno gli stessi controlli nei parchi e nelle aree verdi pubbliche.

 

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