“La notizia della scomparsa di Aude Pacchioni colpisce in modo particolare la comunità solierese. A Soliera Aude ha vissuto gli anni della giovinezza, della guerra e della Resistenza, esperienze fondanti della sua parabola umana e della sua personale statura etico-morale.”


Alla notizia della dipartita di Aude Pacchioni, il sindaco Roberto Solomita esprime profondo cordoglio a nome dell'amministrazione comunale e della cittadinanza solierese: “La notizia della scomparsa di Aude Pacchioni colpisce in modo particolare la comunità solierese. Aude infatti era nata qui il 18 dicembre 1926 e ha sempre coltivato un rapporto di calore e attenzione con il suo paese natale dove vive ancora parte della sua famiglia, a cui vanno le nostre più sentite condoglianze. Ai nostri ricorrenti inviti a partecipare ad eventi sulla memoria, Aude ha sempre risposto con estreme disponibilità e generosità, offrendo la credibilità della sua presenza. A Soliera Aude ha vissuto gli anni della giovinezza, della guerra e della Resistenza, esperienze fondanti della sua parabola umana e della sua personale statura etico-morale. Testimone concreta della lotta per l'emancipazione femminile, ha saputo trasmettere una energia e una tensione morale straordinarie in tutto quello che ha fatto. Soliera - e per essa questa amministrazione - si impegna a promuovere la memoria della sua figura fra i suoi esempi più luminosi.”

Come recita la nota biografica dell’ANPI, “Aude Pacchioni era cresciuta in una famiglia di piccoli coltivatori diretti da papà antifascista e mamma cattolica praticante, e negli anni di guerra scelse presto da che parte stare. Con l'Armistizio dell'8 settembre '43 la cascina familiare in via Lama divenne un rifugio per soldati sbandati, feriti e fuggitivi dal campo di concentramento e transito di Fossoli. Dopo aver frequentato la scuola fino alla terza ”avviamento”, appena diciottenne, Aude lavorava come impiegata pendolare alle fonderie Rizzi di Modena. Ai primi bombardamenti il papà la tenne a casa, ma subito iniziarono i suoi contatti e il lavoro clandestino con il Comitato di Liberazione Nazionale. Col nome di battaglia “Mimma” militò nella brigata partigiana “Diavolo” che aveva sede a Carpi, occupandosi delle attività di segreteria, soprattutto delle SAP (Squadre di azione patriottica). A seguito dei bandi di reclutamento emessi dalla Repubblica di Salò, fu poi incaricata dal CLN di prendere servizio al Comune di Soliera al fine di fornire alle famiglie dei giovani dei dintorni saliti in montagna false certificazioni che attestassero la loro presenza al fronte. Così poterono essere evitate perquisizioni e razzie da parte dei tedeschi e dei fascisti. Nei giorni della Liberazione, Aude comprese che il suo impegno doveva continuare per la ricostruzione del Paese, non solo materiale, ma anche politica e morale.”

(foto: Fotostudio Vaccari)

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